La diffusione nei social e nel web delle fake news: fermarle in tempo reale si può
La diffusione nei social e nel web delle fake news: fermarle in tempo reale si può
L’impennata crescita del web degli ultimi anni ha rivoluzionato il modo di comunicare, i social in particolare sono oggi i protagonisti di un’informazione troppo spesso superficiale e errata, ed anche per questo la diffusione delle fake news è un malessere quotidiano in grado di procurare danni incisivi nella società contemporanea. Si parla spesso di proliferazione delle fake news, ma non si da il giusto peso al fenomeno fino a quando questo non riflette su eventi a scala internazionale. A far riemergere il problema in modo rilevante è stata l’inaspettata vittoria di Donald Trump alle recenti elezioni presidenziali, vittoria secondo una certa opinione pubblica, ottenuta grazie alla diffusione sui social e online delle fake news sulla sua rivale Hilary Clinton. Subito dopo l’elezione del neo presidente sono comparsi commenti e articoli sul problema della diffusione delle fake news: colpevolisti e autoassolutori si sono divisi sull’influenza che una notizia non vera ben diffusa sui social possa in breve trasformarsi in una verità convincente e reale, inoltre si è molto discusso su come arginare il problema cercando soluzioni in grado d’agire in tempo reale, contrastando la velocità del web e di community come Facebook.
Facebook vs la diffusione delle fake news in tempo reale
Facebook ha da subito risposto all’accusa di essere stato un fattore determinante nella vittoria di Trump, per molti il social è stato responsabile della diffusione, anche se involontariamente, delle fake news a favore del neo presidente condizionando il voto degli utenti. Lo stesso Mark Zuckerberg, il CEO della società, ha negato la possibilità di un’ingerenza visto che le notizie che circolano su Fb sono per la maggior parte vere e solo una minima parte contiene bufale, una parte irrilevante nel mondo della comunicazione. Ovviamente le dichiarazioni di Zuckerberg sono state duramente criticate soprattutto perché l’azienda ha detto no alla pubblicazione dei dati riguardo il comportamento degli utenti in relazione alle fake news legate all’elezione di Trump e le modalità con cui queste hanno proliferato sul social network. Un comportamento quello di Fb definito poco trasparente che risale a prima dell’elezioni del presidente USA e più volte criticato senza grandi conseguenze per il social. Tuttavia il CEO di Facebook si è impegnato ad affrontare il problema della diffusione delle fake news mettendo in atto una serie di accorgimenti in grado di limitare il più possibile i danni, mezzi diretti e precisi da convalidare e testare in corso d’opera. Migliorare la qualità degli articoli correlati o anche impiegare algoritmi che individuino contenuti che gli utenti segnalino come falsi e coinvolgere organizzazioni esterne al social per moderare i contenuti sono solo alcuni aspetti della strategia che Fb intende attuare per limitare, se non eliminare la neo piaga del web.
Fake news: da dove arrivano?
Le fake news hanno una loro rilevanza soprattutto quando si diffondono in modo esponenziale con spontaneità e naturalezza, ovviamente il web e il social sono terreno fertile di questo fenomeno perché per credere a qualcosa di non vero è sufficiente qualche like in più e pubblicazione inopportuna. Se una notizia non vera si diffonde è perché c’è qualcuno, e sui social si parla di milioni di utenti, che ci crede e che condivide con amici e conoscenti diventando in breve fonte di verità. In rete inoltre esistono tanti siti web affidabili che a scopo di lucro pubblicano notizie false e a cui basta un retweet di un personaggio noto per diventare topic trend: un circolo vizioso conveniente per molti quasi impossibile da fermare. Eppure c’è chi sostiene che qualcosa si può fare, soprattutto gli utenti possono cominciare a collaborare con il sistema segnalando in modo coerente la fake news, creando in tal modo un’onda significativa in grado di essere d’analisi per gli addetti ai lavori che possono prendere in considerazione soprattutto quei reclami di massa filtrando la notizia sotto esame.
Nella società odierna le fake news creano contesti meno informati, diminuendo la capacità cognitiva sociale ma anche dei singoli: ognuno ha un proprio ruolo anche lo stesso lettore non è solo più un fruitore di notizie, ma deve impegnarsi a segnalare e limitare la diffusione della bufala diventando parte attiva del sistema di comunicazione.
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