Uber, credibilità e reputazione sotto inchiesta?
Uber, credibilità e reputazione sotto inchiesta?
8 anni di crescita e di sviluppo per Uber: la startup che vale più di 70 miliardi di dollari, collocabile tra quelle più ricche al mondo, si trova oggi in una situazione di squilibrio in merito alla sua credibilità. Negli ultimi mesi Uber si è infatti trovata al centro di più scandali che hanno messo in dubbio la sua reputazione creando intorno a se sospetti e mancate affidabilità da parte degli investitori del sistema che hanno sempre creduto nel potenziale reale dell’impresa di viaggio più innovativa e moderna degli ultimi anni. Il successo di Uber sta non solo nell’aver cambiato il sistema dei trasporti nel mondo ma soprattutto in una crescita finanziaria non collegata agli utili, l’app infatti ha trovato sviluppo nei capitali degli investitori che hanno sempre avuto fiducia nel progetto che in breve è diventato concreto e reale. Proprio per questa ragione il fondatore di Uber Travis Kalanick, in seguito allo scandalo delle molestie sessuali che ha colpito l’azienda, ha deciso prima di sospendersi e poi dimettersi su richiesta non ufficiale degli investitori principali che hanno sentito l’esigenza di tutelare l’impresa e le sua produttività
Uber, le dimissione di Travis Kalanick volute dagli investitori?
Tuttavia le dimissioni di Travis non hanno messo a riparo l’app da una crisi che ha investito la sua reputazione. La credibilità di Uber, nonostante i vari tentativi di riparare ai danni fatti ha subito un duro colpo da cui riprendersi non sarà facile. Attaccata su più fronti Uber non può davvero ignorare l’importanza di una reputazione equilibrata e stabile soprattutto perchè la sua sussistenza è legata non agli utili prodotti, per altro nulli, ma alla raccolta di capitali sul mercato: gli investitori nonostante sono a conoscenza che la società è in perdita le affidano comunque i loro soldi perchè ne condividono il modus operandi. Uber è infatti una delle poco aziende che pur operando in rosso ha ottenuto, sin dall’inizio della sua avventura, una fiducia illimitata dei mercati, fiducia che le ha permesso di crescere e affermarsi in modo vertiginoso. Questo almeno fino a quando non è stata coinvolta nello scandalo di molestie sessuali e quello delle accuse di Google, altro investitore di Uber, che ha denunciato la società per furto di proprietà intellettuale. Gli attacchi subiti dall’app hanno messo in serie pericolo la compagnia che per cercare di limitare i danni procurati da una perdita di credibilità da parte soprattutto degli investitori ha optato per una politica di offerta diversificata cercando d’attrarre ulteriori capitali variando i servizi. Sarà questa la strada giusta per riconquistare stima e riconoscenza da parte degli addetti ai lavori?
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