Le 5 cose che ho imparato dopo una giornata in Amazon
Le 5 cose che ho imparato dopo una giornata in Amazon
Giovedì 7 Settembre ho avuto l’onore di accompagnare la delegazione di Federmanager guidata dal Vice Presidente Eros Andronaco e dal Direttore Generale Mario Cardoni nella visita al centro logistico di Amazon.
La visita fa parte del percorso formativo del Piano Industry 4.0 e dello short master di Federmanager Academy.
La giornata è stata davvero entusiasmante, grazie alla passione trasmessa dal Prof. Gibertoni e i tanti spunti operativi, arrivati dalla visita guidata all’interno dello stabilimento, per gli oltre 30 manager presenti, che hanno già avviato il percorso di certificazione .
Ecco le 5 cose che ho imparato dopo la giornata vissuta in amazon
- Ascolta le risorse che collaborano con te
Appena nella hall al banco accoglienza mi è saltata subito all’occhio una rivista “dalla A alla Z” dove, con tanto di foto, erano esplicitate le idee dei dipendenti, messe in pratica da amazon e poi applicate a tutti i centri Amazon. Pensate che incentivo è per chi collabora con amazon di provare a fare di più. Questo vuol dire avere collaboratori più motivati e più coinvolti nel processo di crescita dell’azienda. Amazon la pensa proprio così, i loro dipendenti hanno la possibilità di influenzare la loro esperienza lavorativa, quella dei loro stabilimenti e persino quella dell’intera azienda.
Linkedin ha annunciato di recente che Amazon si è classificata al secondo posto nella lista delle Top Companies, che riconosce le aziende che attraggono trattengono i migliori talenti. Non importa che siano grandi o piccole, le idee dei dipendenti permettono di innovare ogni giorno. E così da veri e propri brevetti a semplici consigli sulla gesitione della mensa Amazon ascolta i suoi dipendenti e così facendo cresce sempre di più.
Come diceva Winston Churchill:
“Ci sono tre grandi cose al mondo: gli oceani, le montagne e una persona motivata”.
2. Esplora nuovi mercati
L’e-commerce in Italia è ancora tra i più bassi dei paesi industrializzati. Questo per Amazon vuol dire solo che ci sono ampi margini di crescita. Garantendo un servizio affidabile e rispettando la parola data, sempre più gente si fiderà del prodotto e/o del servizio offerto.
Le imprese che accedono per prime a un mercato non hanno concorrenti e hanno l’occasione di diventare leader di mercato. Nel caso di Amazon il vantaggio della prima mossa lo possiamo ricercare probabilmente in una combinazione di fattori. Nel mercato emergente dell’e-commerce i consumatori erano propensi a fare l’esperienza di acquistare on-line e Amazon godeva di un’ottima posizione strategica per sfruttare la curiosità rispetto a questo mercato emergente. I libri rappresentavano un investimento iniziale sicuro e di costo ridotto e il design studiato sul sito rendeva semplice e piacevole il suo utilizzo. I first mover on line godono di un significativo effetto di vantaggio in quanto hanno maggior tempo a disposizione per perfezionare i processi e conoscere meglio il mercato.
Come diceva Reid Hoffman
“Se lanci il tuo prodotto sul mercato e quando l’hai lanciato non ti senti veramente in imbarazzo, significa che l’hai lanciato troppo tardi”
3. Non adattare il tuo business al cliente ma adattalo alle sue esigenze
Essendo stata pioniera Amazon è stata in grado di modificare e perfezionare i suoi sistemi e di adattarsi alle esigenze dei suoi consumatori, aggiungendo ad esempio il sistema di gestione degli ordini One Click per consentire l’acquisto senza immissione dei dettagli di pagamento. Amazon è riuscita inoltre a mettere in atto sistemi di distribuzione che garantiscono una consegna rapida e affidabile che crea fiducia intorno al brand riducendo la possibilità di passaggio del cliente alla concorrenza. Sempre sulla loro rivista aziendale ho potuto apprezzare l’approdo di amazon sulle isole Andaman. Lì la scarsa connettività rendeva difficile per i clienti pagare in anticipo e il tempo di consegna era normalmente di 15 giorni. Amazon ha deciso di cambiare la modalità di pagamento in “contrassegno” con pagamento in contanti alla consegna della merce e da quel momento il numero di consegne è salito da 12 a 700 al giorno con nuove 15 assunzioni. Una squadra che vuole vincere, o raggiungere l’obiettivo non deve concentrarsi sul risultato finale ma sul processo.
Come dice un vecchio detto zen:
“Prima dell’illuminazione taglia la legna, porta l’acqua; dopo l’illuminazione, taglia la legna, porta l’acqua.”
4. Se non utilizzi i Big Data sei come un uomo bendato su un’autostrada
Ogni giorno Amazon raccoglie la cronologia di navigazione e i dati di acquisto dei suoi 152 milioni di clienti. Lo fa attraverso i cookies, file di testo salvati nel browser dei clienti, che consentono di tenere traccia degli articoli di interesse di ciascun cliente. Queste informazioni vengono utilizzate per inviare suggerimenti di acquisto mirati che posso portare ad un amento di vendite dell’azienda ma diventano anche un ottimo servizio per il cliente che acquisterà prodotti di suo interesse di cui, magari, non era a conoscenza. Volendo dare una definizione, i Big data sono l’enorme quantità di informazioni che i consumatori trasmettono quando usano la carta di credito, giocano o navigano on line, guardano video o tv in streaming. Le informazioni possono così essere analizzate dalle imprese per creare prodotti mirati. Tu stai tracciando e analizzando i dati che riguardano la tua azienda? Solo se conosci il tuo target sai in che modo puoi aiutare la tua azienda a crescere.
Come dice Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, sul tema dei Big Data:
“Noi non ci concentriamo su quello che Facebook è oggi, ci concentriamo su quello che Facebook può diventare domani”.
5. I robot creano lavoro
Date un’occhiata a questo grafico che mostra l’aumento dell’occupazione di Amazon durante i tre anni in cui è passata da 1.400 robot nei suoi magazzini a 45.000:
Amazon ci insegna che i robot hanno permesso all’azienda di confezionare più prodotti nei suoi magazzini e di accelerare la raccolta così da poter gestire più ordini. Questo permetterà ad Amazon di assumere altri 100.000 lavoratori nei prossimi diciotto mesi, molti dei quali nei suoi centri di adempimento.
E questo non include tutte le persone che lavorano nella consegna effettiva dei pacchi (uffici postali, corrieri ecc…) né include l’impiego presso le più di 100.000 piccole aziende che utilizzano la piattaforma Amazon per vendere e distribuire i propri beni. Molte di queste aziende non avrebbero accesso al mercato senza Amazon.
Amazon ci ricorda ancora una volta che non è la tecnologia che elimina i posti di lavoro, è la scorciatoia delle decisioni aziendali che utilizzano la tecnologia semplicemente per ridurre i costi e ingrassare i profitti aziendali.
Questo è il modello di progettazione principale per l’applicazione della tecnologia: fare di più. Fare cose che in passato erano inimmaginabili.
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