Facebook contro i meme offensivi grazie a Rosetta
Facebook contro i meme offensivi grazie a Rosetta
Negli ultimi anni le piattaforme social sono cresciute esponenzialmente, crescita dettata soprattutto dall’attrazione degli utenti che quotidianamente manifestano il loro superficiale interesse nei confronti di un social rispetto ad un altro. Eppure la concorrenza fatta di funzioni alternativi, faccette varie e foto d’alta definizione non ha messo in crisi il social dei social quello che nonostante i cambiamenti frequenti e le funzioni innovative non ha mai cambiato colore: il social blu Facebook resta sempre sull’Olimpo del mondo virtuale e questo crea un enorme ricchezza ma anche la necessità di controllare la miriade d’immagini e contenuti contaminati da odio e intolleranza. Preso atto che i dipendenti della società di Zuckerberg non possano controllare manualmente tutti i meme offensivi, la piattaforma ha progettato un sistema di machine learning, chiamato Rosetta, in grado di estrarre il testo dalle immagini diffuse sia su Facebook che su Instragram e sottoporlo ad un modello di riconoscimento addestrato per comprendere il contesto delle parole e delle immagini contemporaneamente. Secondo voci autorevoli, valutando anche i recenti post scritti sul blog di Facebook, Rosetta è già all’opera e sta aiutando la piattaforma in modo esemplare visto che è attivo in molte lingue.
Rosetta, il sistema unificato in più lingue
Il sistema Rosetta appare all’avanguardia e opera secondo due momenti distinti: prima identifica le aree di un’immagine che potrebbero contenere parole e poi le riconosce in un testo. La piattaforma ci tiene a far sapere che ad oggi Rosetta non identifica solo idiomi in inglese o nelle lingue più comuni, ma opera anche in idiomi come l’arabo e l’Hindi, lingue poco frequenti il cui riconoscimento non è stato facile, il tutto fatto con un sistema unificato. Rosetta sembra dare agli operatori del social una marcia in più in quanto è stato implementato in alcuni team e prodotto sia da Fb che da Instagram e la sua funzione non sembra essere limitata all’identificazione dei contenuti offensivi ma è utile anche nella classificazione delle immagini nel feed e nel mettere in evidenza contenuti più personalizzati.