Cosa ci fanno i due founder di Zwan, il Vicedirettore di La7, un ex Presidente del Consiglio e il Vicepresidente di Federmanager in una raffinatissima libreria nel centro di Roma? Non è l’inizio di una barzelletta, anzi tutt’altro! Si tratta del panel di relatori che in occasione dell’evento di presentazione del trentesimo numero di Reputation Review ha illustrato nel dettaglio quanto contenuto nella pubblicazione, ossia la cultura del merito. La libreria Spazio Sette, infatti, il 23 maggio ci ha aperto le porte non solo per delineare il contenuto del nostro magazine, ma anche per ospitare un vero e proprio talk con lo scopo di instaurare un dialogo costruttivo attorno al merito, uno dei temi che da decenni sembra essere uno dei talloni d’Achille della crescita del nostro Paese e il cui mancato riconoscimento è tra le prime cause della cosiddetta fuga dei cervelli.
Dopo gli interventi di apertura e introduzione al numero monografico di Joe Casini e di Davide Ippolito, è stato il momento di quelli del Vicepresidente di Federmanager Valter Quercioli e dell’ex presidente Lamberto Dini, i quali si sono soffermati su aspetti delicati della meritocrazia in Italia, allargando la lettura di questo fenomeno anche ad altre sfere contingenti. Su tutti, il mondo della formazione che inizia a muoversi in questo senso (ad esempio fornendo agli studenti gli strumenti adatti al riconoscimento delle proprie qualità già durante il percorso di studi) e che, però, può migliorare ulteriormente la sua natura meritocratica. O ancora la crescita dei talenti all’interno delle aziende e il modo in cui i manager riescono a valorizzare il capitale umano che gestiscono quotidianamente, fra interpretazioni “vecchio stampo” del ruolo delle giovani leve presenti nelle imprese e la corretta amministrazione degli spazi di crescita di queste ultime. E poi fenomeni di costume nostrani da sradicare come quello della raccomandazione, diventati in certi ambienti una triste consuetudine che però pone un enorme freno proprio a chi più di altri sa far valere le proprie competenze.
Insomma, una cornice stupenda per un evento unico e stimolante, dal quale tutti i presenti sono certamente usciti arricchiti, con nuove prospettive e orizzonti rosei su quello che è il domani dell’Italia: un Paese moderno sempre più convinto nel riporre il proprio futuro nelle mani di giovani preparati e attrezzati per le sfide che dovranno necessariamente affrontare ogni giorno per garantire uno sviluppo sostenibile e concreto.
