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Sostenibilità e reputazione aziendale

Sostenibilità e reputazione aziendale, quale delle due viene prima? Quale scaturisce e influenza l’altra? Nella maggior parte dei casi la sostenibilità è un antecedente propedeutico alla reputazione aziendale, uno strumento per migliorare l’accettazione e le percezioni degli stakeholder sulle attività delle aziende. Oggi, infatti, la sostenibilità costituisce uno dei tasselli imprescindibili su cui si costruisce una buona reputazione aziendale. Sì, una reputazione positiva e duratura si costruisce anche attraverso l’adozione di pratiche sostenibili. Da qui l’importanza che queste azioni siano autentiche e sostenute da un impegno reale verso uno sviluppo sostenibile, e che abbiano quindi un impatto positivo per il pianeta e per le persone.

La sostenibilità come strumento per creare valore condiviso

La sostenibilità è un tema che permea ogni ramo d’azienda. Da un punto di vista olistico è un concetto che riflette la visione integrata di un’organizzazione rispetto all’impatto nel lungo periodo sui cosiddetti fattori ESG (Environmental, Social, Governance), fattori dei quali è necessario avere consapevolezza e padronanza per creare valore condiviso non solo per l’azienda stessa ma anche per il pianeta e per la società nel suo complesso. È importante però tenere a mente che una visione di questo tipo deve essere integrata, entrare nei piani strategici, coinvolgere tutte le funzioni aziendali, svilupparsi in una prospettiva di medio-lungo termine. Solo quando la sostenibilità pervade la cultura aziendale aumenta la credibilità e la reputazione positiva dell’impresa, si rafforza la fiducia degli stakeholder -interni ed esterni- e si ottengono anche risultati positivi sul mercato.

L’importanza del dialogo con gli stakeholder

Una strategia coerente e solida mette l’organizzazione nelle migliori condizioni per comunicare in maniera trasparente ed efficace il proprio impegno e per rafforzare la propria immagine. Nel dialogo con gli stakeholder è diventato vitale riuscire a comunicare in modo chiaro il proprio purpose perché migliora il capitale relazionale e rafforza la reputazione dell’azienda. Far conoscere lo scopo finale delle azioni permette all’organizzazione di identificarsi e distinguersi dagli altri attori, peer e competitor presenti sul mercato, sia pure di settori di appartenenza diversi. La trasparenza diventa quindi un valore fondamentale e tra gli strumenti più noti e riconosciuti per comunicare agli stakeholder il proprio commitment verso la sostenibilità troviamo, ad esempio, il cosiddetto bilancio di sostenibilità. Per le aziende “raccontarsi” attraverso il bilancio di sostenibilità, non finanziario, costituisce un mezzo di comunicazione efficace per dimostrare l’impegno verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite e rendere noti i risultati tangibili ottenuti da azioni provatamente sostenibili. Sapere che un’azienda ha impatto zero sull’ambiente, che sostiene la collettività con azioni di responsabilità sociale, che contribuisce ad una transizione giusta, che promuove diversità e inclusione -e molto altro ancora-, crea nell’immaginario collettivo un certo tipo di brand e, di conseguenza, differenzia sul mercato quelle aziende che adottano politiche ESG rispetto alla concorrenza meno attenta a tematiche così centrali.  

Sostenibilità e reputazione aziendale: un circolo virtuoso

Sempre più aziende considerano le pratiche sostenibili come parte integrante di una strategia di gestione della reputazione che tiene conto delle esigenze e delle aspettative di tutti gli stakeholder per lo sviluppo economico, per il pianeta e le persone. Una buona reputazione in termini di impegno aziendale per le tematiche ESG può tradursi in una maggiore fiducia dei consumatori, un aumento degli investimenti ed aumenta anche la forza attrattiva del marchio aziendale verso i talenti.

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