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Reputazione in crescita: 6 criteri di Corporate Ranking

Reputazione in crescita: 6 criteri di sostenibilità corporate

Spesso sottovalutata, la reputazione rappresenta il valore più profittevole per imprenditori, liberi professionisti e aziende. Immateriale e invisibile, il Capitale del Terzo Millennio rappresenta il marchio distintivo di ogni realtà di business.

L’alta percentuale di trascuratezza nei confronti della crescita reputazionale è conseguente all’errata valutazione delle sue potenzialità a livello economico e sociale. All’inesattezza culturale si inserisce la generale tendenza che associa la reputazione all’esclusivo mondo digitale – la cosiddetta web reputation – o a identificarne la sola proprietà salvifica di fronte alla crisi o al diritto all’oblio.

Eppure, le dimensioni reputazionali sono ben più numerose; anche le aziende italiane lo stanno percependo. Tale presa di consapevolezza è confermata dall’ascesa degli investimenti. Stando a quanto si apprende dalle fonti ufficiali, la corporate reputation ha raggiunto una stima di circa 10 miliardi di fatturato all’anno; un dato in progressiva crescita.

Corporate Reputation in Italia: la svista prodotto-centrica

Nonostante la cifra promettente, la reputazione stenta a decollare sul mercato italiano. La nazione ha alzato lo sguardo, ma fatica ancora a spalancare gli occhi: solo l’1% delle aziende italiane investe in brand reputation. Complice la miopia prodotto-centrica; numerose organizzazioni tralasciano l’ascolto del loro target per focalizzare risorse ed energie nella produzione e distribuzione dei loro prodotti.

Reputazione in crescita: 6 criteri di Corporate Ranking
Reputazione in crescita: 6 criteri di Corporate Ranking

Tale svista è correlata all’errata percezione della pubblicità come mezzo esclusivo per aumentare il guadagno e la visibilità di un’azienda, dunque per “costruirsi una reputazione“. Nella realtà, tuttavia, è vero il contrario: è la reputazione lo strumento più profittevole per “farsi pubblicità“; ma come diminuire questo gap percettivo?

Anzitutto serve pazienza, strategia e costanza: investire sulla reputazione è un percorso lungo, complesso, che si costruisce nel tempo attraverso la divulgazione di attività, responsabilità e attitudini aziendali. Solo nella promozione del passaparola positivo si incentiva l’effetto buzz della crescita reputazionale corporate.

Il valore della Brand Reputation: la reputazione come collante neurocognitivo

Dal riconoscimento sociale, l’affermazione della corporate reputation può essere definita come un patrimonio: è l’asset aziendale che fa la differenza. Senza reputazione non ci sarebbe difatti legame tra percezione, valutazione e aspettative: il sistema che edifica credenze indispensabili per vivere e affrontare la realtà circostante.

La reputazione rappresenta il collante che unisce opinioni e giudizi per costruire impalcature cognitive indispensabili per interagire con l’ambiente. Dalla nicchia ecologia a quella sociale, l’insorgenza reputazionale positiva o negativa agevola la comprensione degli eventi, innescando sensazioni di rassicurazione o allarme.

Tale inclinazione comportamentale sostiene da sempre anche l’ambito business, settore dove la reputazione diventa pilastro percettivo nei processi di valutazione delle realtà organizzative.

Nel mercato, difatti, la sostenibilità reputazionale passa dalla credibilità aziendale alla fiducia di dipendenti, clienti e stakeholder: le emozioni positive dipendono da diversi fattori aziendali; tra questi, in particolare la storia e l’evoluzione di un’azienda non solo in termini di marketing, comunicazione e media company, ma anche con riferimento ai rapporti umani e, in generale, alla condotta aziendale.

Costruire la reputazione: 7 criteri per elevare l’asset aziendale

La reputazione è un valore a più dimensioni, un asset aziendale imprescindibile per emergere come esperto qualificato e leader di settore.

Affinché sia concreto e riconoscibile, il patrimonio reputazionale deve essere costruito, monitorato e tutelato attraverso percorsi di reputation mentoring e support uniti a interventi di formazione continua, per promuovere lo slancio reputazionale in ogni area organizzativa.

A seguire la classifica dei 6 criteri per elevare la reputazione attraverso la sostenibilità corporate:

  • Coerenza e qualità di prodotti e servizi: per avvalorare la reputazione aziendale è necessario studiare ogni promozione in risposta alle esigenze di una nicchia di mercato. Il semplice lancio non è sufficiente: ogni prodotto o servizio deve rappresentare la soluzione più pertinente ai bisogni o problemi di un campione di lead o Buyer Persona.
  • Comunicazione aziendale: dalla semplice condotta alla comunicazione, l’azienda leader di settore deve veicolare un messaggio convincente, una promessa irrinunciabile: la comunicazione è lo strumento che eleva la reputazione attraverso la dichiarazione delle proprie linee di pensiero, comportamento e responsabilità aziendali.
  • Solida performance finanziaria: la stabilità reputazionale passa anche attraverso l’aumento dei profitti. Un’azienda autorevole è un’azienda con una solida situazione patrimoniale: la crescita reputazionale si custodisce nelle attività di tutela e la gestione del credito.
Reputazione in crescita: 6 criteri di Corporate Ranking
Reputazione in crescita: 6 criteri di Corporate Ranking
  • Apertura allinnovazione: l’apertura all’innovazione e la flessibilità adattiva sono i requisiti distintivi di aziende con reputazioni di valore: la capacità adattiva e la trasformazione dell’ambiente sono qualità essenziali per l’ottimizzazione del proprio posizionamento.
  • ESG culture: il rispetto dei principi di Environmental, Social and Corporate Governance incidono sula notorietà e sull’autorevolezza di un’azienda. La reputazione di una realtà organizzativa dipende anche dalle sue responsabilità ambientali, sociali e lavorative in nome della sostenibilità ecologica, sociale e aziendale.
  • Leadership: la reputazione aziendale non può prescindere dalla reputazione dei suoi leader. CEO, manager e spokesperson; ogni volto principale dell’azienda diventa veicolo reputazionale: le idee, le posizioni e i comportamenti delle personalità più autorevoli di una realtà condizionano sensibilmente l’andamento, positivo o negativo, del passaparola.

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